Barca a motore vs kayak: qual’è la migliore tipologia di imbarcazione per visitare la costa durante un’escursione? Per rispondere a questa domanda occorre fare una doverosa premessa. Fino a che punto siete disposti a sconvolgere il vostro modo di pensare al mare e alle vacanze? Faccio questa domanda perchè anni fa mi sono posto la stessa domanda e la risposta mi ha completamente sconvolto l’esistenza. In positivo ovviamente!
La prima esperienza in barca
Nell’estate del 1990 assieme alla mia famiglia feci una esperienza bellissima girando l’arcipelago della Maddalena con una barchetta in alluminio di 3,75m.
A parte l’inesperienza di mio padre e le scenette divertenti che ancora oggi, a ripensarci, mi fanno ridere, ricordo perfettamente quanto bello fosse raggiungere qualunque spiaggia in completa autonomia. La mattina avevamo già in mente quale isola raggiungere e su quali spiagge fermarci. Si partiva dal porticciolo del campeggio a Palau e si arrivava a Caprera, Maddalena, Budelli, semplicemente puntando la prua nella giusta direzione per raggiungere quell’isola. In questo modo ho potuto vedere posti da favola che rimangono tutt’oggi scolpiti nella mia mente. L’unico rammarico rimaneva quello di non potersi avvicinare troppo alla costa per il rischio di arenarci o di rovinare l’elica del motore sul fondale roccioso. Si rimaneva ad una distanza di sicurezza dalla costa di circa 100m e si doveva comunque fare attenzione agli scogli affioranti.
La prima esperienza in kayak
Nel 2011, ormai adulto, memore dell’esperienza del 1990 in Sardegna, cercavo un modo per visitare da solo il tratto di costa vicino Maratea. Facendo ricerche in internet mi ritrovai a leggere qualcosa sulle canoe e sui kayak da mare. L’argomento era interessante e mi aprì la mente a delle possibilità che fino ad allora non avevo mai immaginato: visitare un tratto di costa a bordo di una imbarcazione che si muove con la forza delle braccia e avere la libertà di poter andare praticamente ovunque! Non mi avrebbero più spaventato la vicinanza alla costa o il fondale basso, pensavo, e avrei potuto persino entrare nelle tante grotte del golfo di Policastro senza temere di rimanerci incastrato dentro o di rovinare una costosa imbarcazione. Quell’estate andò esattamente così! Con un piccolo kayak aperto (canoa sit on top in gergo) lungo 2.40m
riuscii a vedere decine di grotte, dalle più grandi alle più piccole. Persino quelle con un’entrata talmente bassa da non riuscire a entrarci se non abbassando la testa. Il tratto di costa a nord e a sud di Maratea lo visitai palmo a palmo, percorrendo ogni giorno diversi km col kayak, usandolo a volte come una boa di segnalazione mentre facevo pesca subacquea e altre volte come una comoda seggiola galleggiante dentro le grotte per consumare il pasto all’ombra e al fresco. Fu una scoperta sensazionale! Da allora non mi sarei mai più separato da questo mezzo per l’esplorazione della costa. Sarei passato via via a kayak sempre più performanti, fino ad arrivare infine al kayak da mare vero e proprio, ovvero il kayak con il pozzetto dove ci si siede dentro, in tutto e per tutto simile ai kayak che mettiamo a disposizione per le nostre escursioni.
Il ritorno in Sardegna col kayak
Non passarono nemmeno 2 anni da quel fatidico 2011 che la voglia di ritornare, questa volta in kayak, nel paradiso marino dell’arcipelago della Maddalena mi spinse a partire per il mio primo viaggio in solitaria. L’idea di poter rivedere quei posti stupendi e riscoprirli palmo a palmo con un kayak mi faceva letteralmente impazzire. Nell’estate del 2013, feci quindi un lungo trekking in solitaria girando tutta la Costa Smeralda e l’Arcipelago della Maddalena in Sardegna, percorrendo 304km in 19 giorni.
I vantaggi del kayak da mare
Ho fatto questo breve excursus storico personale per introdurvi all’idea che più ci si avvicina alla costa, più la si vuol guardare da vicino e più il kayak diventa la migliore imbarcazione utile a questo scopo. Vediamo perchè il kayak da mare risponde perfettamente all’esigenza di navigazione sotto costa meglio di qualsiasi altra imbarcazione:
Dimensioni
è stretto quanto basta (meno di 70cm) per entrare praticamente ovunque: grotte, anfratti, giardini di roccia
Peso
è leggero quanto basta per essere trasportato a mano da una sola persona. Per i lunghi tratti ci si può servire di un comodo carrellino da mettere sotto la chiglia
Flessibilità di utilizzo
permette di partire da qualunque luogo: spiaggia, molo o scivolo di un porto
Pescaggio
ha un pescaggio estremamente ridotto (circa 10cm) che gli permette di navigare in fondali anche bassissimi
Ecosostenibilità
non inquina, è un mezzo ecologico al 100%
Rumore
non fa rumore e permette quindi di ascoltare qualsiasi suono dall’ambiente circostante e di osservare i pesci senza spaventarli
Immersività
è basso sull’acqua a tal punto da dare l’impressione al pagaiatore di sentirsi un tutt’uno col mare
Attività fisica
permette un moderato e benefico esercizio fisico durante un’escursione
Barca a motore vs kayak: ora conoscete la risposta!